Il calcio e la passione sono da sempre un binomio indissolubile. Ma oggi qualcosa è cambiato, questa affermazione non è più vera, la passione non è più importante per fare calcio.
Una squadra oggi ha prima di tutto bisogno di Bilanci in ordine, stipendi pagati, contributi e tasse versate, debiti garantiti. Poi ha bisogno di marketing ben organizzato e capillare per aumentare i fatturati ed, infine, dello stadio. Uno stadio proprio nel quale poter esercitare tutte le attività che questo calcio moderno richiede, come musei, shop, ristoranti, ecc..
Ma la passione? In tutto questo dov’è la passione? Da piccolo diventi tifoso della squadra che segue il tuo papà o tuoi amici, diventa poi una passione domenicale a cui non riesci più a rinunciare, come dicono dalle mie parti “na malatia”.
Oggi chi investe nel calcio lo fa per “per far soldi apparentemente facili, o ancora per “changing business, per urgenza di consenso e obiettivi politici, perché “è un’occasione imperdibile”, per semplice speculazione, molto spesso per cattiva informazione” come dice Zazzaroni dalle colonne del Corriere dello Sport.
Ma non comprano per passione, non sono più Presidenti tifosi, non partecipano più agli eventi della tifoseria. Sono degli imprenditori che devono far quadrare i bilanci vendendo al meglio possibile il prodotto di cui sono proprietari. Tutto questo distacco da un mondo che vive di passione non è altro che il cimitero di questo sport.
I diritti TV hanno dato il colpo di grazia, oggi è più comodo e facile guardare una partita in TV piuttosto che recarsi di persona allo stadio, negando così quella cornice di pubblico e “passione” di cui questo sport si nutre.
Quali sono le prospettive di questo sport continuando questo andazzo? Purtroppo negative. Gli ultimi eventi lo dimostrano. Le promozioni, le retrocessioni, i format dei campionati vengono decisi dai tribunali e non dagli organi competenti, da presidenti più o meno importanti, da gruppi di potere.
Oggi è la mia squadra a subirne le conseguenze, domani la tua. E’ triste ma non cambierà nulla.
Roma, Firenze, Palermo, Salerno, Milano sono solo alcune delle piazze più importanti nel quale la passione dei tifosi scema ogni giorno di più a favore di Società legate ai bilanci, alle speculazioni, ad altro che nulla ha che vedere con il calcio.
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